Archivio per settembre 2008

100 canzoni parte 1 di 5

 

Per ognuno di noi io credo ci siano delle canzoni inevitabilmente , e indissolubilmente ,  legate a momenti importanti della nostra vita , a momenti belli o brutti , istanti e vicende che rappresenteranno , per noi stessi , e  per sempre ,  la nostra , singola e privata , storia di individui .

Sono quelle canzoni che , magari ascoltate distrattamente in una pubblicità , in un film , o in una qualsiasi stazione radiofonica , riporteranno sempre le nostre emozioni ad un momento ben preciso  della nostra vita , ad un sorriso o ad una lacrima , ad una solitudine o ad una felicità , ad un volto o ad un profumo , a ciò che eravamo , a ciò che volevamo essere , a ciò che vorremmo ancora essere , a ciò che ancora è  e a ciò che , invece , oggi possiamo soltanto sognare .

Le canzoni che mi appresto a scrivere ( riportando sotto ognuna di esse  un breve appunto , una sensazione o un ricordo ) non sono dunque da considerare in nessun modo come una specie di “ greatest hits “  , come la lista dei brani più belli che abbia mai sentito in assoluto … perché non è la raccolta delle “canzoni più belle per me  “ … ma è solo e soltanto uno scrivere di note , a volte belle e a volte no , che in me sappiano ancora raccontare la storia della mia vita ..

 

1- Tori Amos “ Crucify “

Tori Amos , una cantautrice che ha saputo essere una delle maggiori eredi di donne come Kate Bush e Joni Mitchell , riuscendo a fare musica delle proprie angosce e sofferenze … Tori Amos ha avuto quel pizzico di fortuna , o di management in più , che ad esempio la semisconosciuta Lisa Germano con l’album “ Geek the girl “( si ascolti l’agghiacciante e amara “ a psychopath “…nella sua apparente normalità una delle canzoni più intimamente spaventose della storia della musica  ) purtroppo non è riuscita ad avere.

Crucify per me è il ricordo del suo video visto a notte fonda , nei lontani giorni dove stavo per fare la scelta del servizio civile .

 

2 – Genesis “ Mama “

Una delle pochissime cose che  , assieme alla breve suite di Home by the sea , portasse a dover acquistare l’album , sostanzialmente mediocre , “ Genesis “ del 1983.. il mio ricordo è legato ad un giorno nel quale  mi son letteralmente abbeverato di questa canzone mentre ero a letto con l’influenza , grazie al mio buon vecchio Aiwa a cassetta sulle coperte.. ma anche e soprattutto ad un sogno dove la musica di questo brano pareva accompagnarmi lungo la scala della vita .

 

3  – U2 “ Night and day “ ( Cole Porter cover )

La canzone che più amo degli U2 , pur essendo una cover , e sicuramente uno dei vertici assoluti della bravura di Bono Vox ( assieme ad esempio alla sua partecipazione nel brano “ In a lifetime “ dei Clannad  )…queste note mi ricordano terrazzi aperti sul mare di notte , mentre il vento , fresco  e sereno ,  sembrava spingere dentro di me tutta la voglia di vivere , tutto quel bisogno di essere nel mondo che il vento sapeva raccogliere dalle onde.

 

4 – Planet 0 ( sigla finale Lupin III )

Mitica , e abbastanza rara , canzone della prima serie del cartone animato giapponese Lupin III ( serie spesso censurata ) , mi rammento di averla ascoltata assieme ad una ragazza francese , mia lontana cugina , mentre lei insisteva per farmi vedere un incomprensibile ( per me ) spettacolo comico su una tv francese.

 

5 – R.E.M. “ Orange crush “

Una delle più belle , e intense ,  canzoni di una delle più grandi band degli Stati Uniti.. il mio ricordo qui è legato alla solitudine di una casa vuota.. di freddo e lontananza da tutto…di autobus semi vuoti dalla poltroncine tagliate…di pomeriggi passati ad aspettare soltanto di dormire…di passeggiate dentro cittadine di provincia senza affetto ne calore.

6 – Richard Sanderson “ Reality “

Nessun essere umano che nei primi anni 80 viveva il passaggio , tormentato e magico allo stesso tempo , dall’età infantile all’adolescenza poteva evitare lo scontro con questa canzone…impossibile evitarla , impossibile far finta che non ci fosse…senza questa canzone gli anni 80 non sarebbero stati gli stessi.

7 – Axel Bauer “ Cargo de nuit “

Canzone francese che , per me , rappresenta uno dei vertici assoluti della pop/dance europea anni 80, affascinante come il censurato video , è nei miei ricordi una delle immagini simbolo di quegli anni… di una estate dove l’adolescenza non aveva fine possibile , dove sole e luna erano solo dei giocattoli da lanciare sempre più lontano nel cielo.. i giorni avevano l’incedere dei secoli e profumavano di fiori senza nome e senza volto , le notti rilucevano di radio e tv lontane , di lampioni , di piste da ballo e passeggiate sotto il manto delle stelle , di sogni che il giorno dopo avresti condiviso con altri , cercando di renderli reali.. la vita riluceva della consapevolezza che il solo mondo che potevi volere era già lì , nelle tue mani.

 

8 – Pearl Jam “ Jeremy “

Pensare agli anni 90 significa per me sentirmi risuonare dentro , tra le altre cose , la voce di Eddie Vedder in questa canzone… un inno a tutto ciò che è incompreso , visto e vissuto come diverso , abbandonato e dimenticato da una parte… il ricordo è quello di una rabbia lucida e consapevole , ma senza disperazione… capace di spingere in avanti ad ogni costo , alla ricerca di qualcosa di meglio , piangendo nella fatica  magari , ma asciugandosi le lacrime stando sempre in piedi e mai in ginocchio .

 

9 – David Bowie “ Ashes to ashes “

Il duca bianco David Bowie  in una remota sera di un freddo inverno mi avrebbe fatto capire che l’assurdo e l’irrazionale , intrecciati indissolubilmente al paradossale ,  non sono altro che una delle poche , autentiche , chiavi di lettura del mondo… dove , a volte , per trovare la luce devi esser capace di tuffarti in un mare d’ombre…con la sola speranza che la luce giunga presto dal fondo , prima che il tuo cuore affoghi nel nero inchiostro di parole stinte.

 

10 – Michael Andrews “ Mad World “  ( Tears For Fears cover dalla colonna sonora del film  “ Donnie Darko “ )

Una  canzone che mi è stata fatta conoscere quasi per caso , una piccola e dolce sorpresa proprio come il sorriso più  inaspettato , canzone che ancora oggi sa riportarmi il vento tenue di passeggiate lungo il mare , di vele lontane come nuvole sperdute , di monti innevati e silenziosi intenti a tenere in piedi il cielo , di cabine di stabilimenti balneari rotte e abbandonate alla sabbia e alla pioggia.

 

11 – Loreena McKennitt  “ The Mummer’s dance “

Qualche volta anche se le note di ciò che ascolti sono belle , coinvolgenti ,  ciò che invece vedi attorno a te non è disegnato con la geometria della felicità , e ti trovi a dover seguire tristi sirene , lungo strade dove infreddolite prostitute cercano di scaldarsi dentro i loro sogni sempre più lontani… a camminare ed aspettare dentro freddi , bianchi e inospitali corridoi … sentire odori di minestre e disinfettanti , lo scalpiccio di zoccoli e il rancido profumo del più brutale disinteresse… per poi tornare, nel silenzio e nel mesto piovigginare , a casa tua ..dove ormai  il freddo si è arrampicato anche sulle finestre che non hai , e ti dici con un sorriso beffardo che per tutto il mondo è Natale .

 

12 – Peter Gabriel “ Shock the monkey “

Ero riuscito a registrarlo dalla radio (e senza le fastidiose interruzioni del solito dj ) quel tizio inglese .. quel primo cantante dei Genesis .. e che a SanRemo si era sorprendentemente esibito con una liana.. mentre tornavo a casa dalle medie il mio primo pensiero non era quello del pranzo…ma solo quello di poter andare in camera mia e metter su di nuovo quella cassetta.. per ascoltare ancora , e vivere di nuovo , quella canzone così diversa da tutto quel che avevo sentito prima…per capire se questo Peter Gabriel avesse davvero così tanto da inventare… per capire se questo Peter Gabriel mi avrebbe in seguito costretto a cercare qualsiasi sua alchimia…

 

13 – The Police “ Walking on the Moon “

Questo è un brano ( bellissimo )  per me indissolubilmente legato a ricordi di ragazzi e ragazze ben più grandi di me all’epoca .. di un periodo dove , dall’esterno ,  assistevo al collidere , a volte armonico e a volte no , dei ricordi dei figli di fiori e della ribellione giovanile esplosa nel 1977 …dell’incontro di una generazione a volte in fuga lungo sogni lisergici sì ..ma anche di pace e progresso.. e di un’altra che invece non voleva compromessi se non con il proprio diritto alla felicità…ricordo di lotte e proclami ..dei giovani che tentavano la politica e della politica che li demonizzava…di violenti aneliti e di altrettanto violente cadute.. di piccoli furgoni con i quali viaggiare per il mondo assieme ad una chitarra e uno spinello , di rotte per il mondo latinoamericano o per l’Europa meno svendutasi alla omologazione e all’assenza di meraviglia.. di ragazzi e ragazze con lunghi vestiti e lunghi capelli che io con tanta curiosità guardavo.. belli nella loro entusiastica fiducia nella vita e nella propria forza di pensiero…sorridenti come fossero le avanguardie della speranza che s’infiltrano a testa alta in un mondo ancora da venire…felici di poter dire che quel mondo  , un giorno non troppo lontano ,  sarebbe stato anche mio …e anche grazie alla loro fantasia , al loro amore , al loro essere liberi…ma purtroppo ricordo quegli stessi ragazzi curvi agli angoli di una strada … ricordo ragazze sdraiate in terra e raccolte come a dormire .. altri ancora silenziosi e sonnolenti seduti sulle sbarre rugginose di un giardinetto… ricordo la mia tristezza e la mia rabbia ancora troppo bambina… nel pensare a quale , ingiusto , prezzo possa portare il voler camminare sulla Luna.

 

14 – Franco Battiato “ Giubbe rosse “

Ci sono canzoni che , alle volte , ti scopri a sognarne la melodia di notte , dopo averla sentita magari per una sola ed unica volta , tanto intesa e profonda è stata capace di scavare in te.. con le sue parole e con le sue note.

Giubbe Rosse è stata per me una di queste , ed ha anche la particolarità di essere per me  legata ad un duplice ricordo…il primo quello di una casa al mare , dove la sera potevi assaporare la lenta armonia delle onde , in un tempo dove tutto pareva ancora possibile.. il secondo è legato proprio a questo blog , visto che credo di aver fatto una cosa sufficientemente gradevole quando ne ho scritto la mia personale interpretazione ( Radio di Notte 02 ) , una delle cose che mi ha fatto più piacere scrivere.

 

15 – Duran Duran “ Wild Boys “

Oggi posso dire che un brano del genere non era molto di più di un “ quasi rock “ per imberbi adolescenti … ma allora , ritrovandomi mio malgrado , o per mia fortuna chissà , ad essere proprio uno di quegli imberbi adolescenti era veramente come avere a che fare con un inno…per arrivare a che ,  o a fare che  , era questa cosa assai difficile da dire e da interpretare…ma non importava molto , suonava come un inno per me e per tutti gli altri …e tanto bastava… quando la sento oggi mi suscita un sorriso ma non in senso negativo.. un sorriso per l’ingenuità di tutti noi a quella età.. qualcosa di cui oggi non sento poi il bisogno di farmene una colpa…ricordo le serate in cui noi ragazzini ci immaginavamo tutti degli improbabili  wild boys.. ricordo con affetto le ragazzine che appendevano poster e adesivi dei Duran in classe…salvo poi beccarsi l’automatica reprimenda della preside.

 

16 – Soundgarden “ Black Hole Sun “

Ho sempre interpretato questa canzone come una delle più vibranti  , e amare , critiche alla penosa plasticità del mondo moderno.. il bisogno di urlare il proprio disagio verso tutto ciò che è finto e di maniera , dove l’ipocrisia è l’unica verità accettata e accettabile.. il bisogno di far sapere a tutti quanto succede , il bisogno di sperare che questo velo funebre per idee e speranze umane venga rimosso dal mondo.. la paura però che tutto sia una lotta senza scopo , come se non sia più possibile andare oltre all’ambiguità…l’”immagine “ che mi fa venire a mente questa canzone , oltre al suo disturbante video , è quella di un giorno di silenzio passato in montagna anni fa…nel bel mezzo di un passaggio tra qualcosa che è stato e qualcosa che , forse , sarebbe stato…come quando sai cosa è appena finito e ancora ,  invece , non sai che cosa avverrà.

 

17 – Litfiba “ Univers “

Se devo pensare a una canzone dei Litfiba questa è la prima che mi torna alla mente , di per sé non originalissima o gioiello di inestimabile valore , ma quando tanti anni fa me la sentivo in cuffia , passeggiando lungo le rive di un mare silenzioso e tranquillo , era come se il grido del buon vecchio Piero Pelù fosse la sola voce del mondo che vedevo attorno a me…una sensazione di calma verso il presente che lambiva l’ombra dei miei passi , ma anche una sensazione di inquieta attesa verso un futuro ancora tutto da vivere .

Magari non con un sorriso , ma almeno con un po’ di coraggio.

 

18 – Stadio “ Un volo d’amore “

Un buon brano , e che s’ispira anche ad un evento realmente accaduto durante la guerra in Bosnia , ma che per me , nei miei ricordi ( essendo legato ad un evento che a descriverlo come delirio , criminale nullità ed inganno vuol dire fargli un complimento )  traccia un inevitabile spartiacque nel mio modo di relazionarmi in certe cose .. a volte regali una canzone come questa  e ancora non sai immaginare che , in realtà , la vita ti porterà a capire in quanti modi  , e perché , per te ci sarà un prima e un dopo .

 

19 – P.Lyon “ Happy children “

Rammento che ascoltavo questo classico brano della dance made in Italy anni 80 mentre , da solo in casa , me ne stavo a cercare d’imparare il Subbuteo sul pavimento di camera mia …intanto che  dalla finestra del corridoio rilucevano i fari delle auto che passavano per la  strada.. e se c’è un momento della mia vita nel quale posso dire di essere davvero stato un adolescente.. beh , potrà sembravi strano ,  ma quello è stato proprio uno di quei momenti…tranquillo e magari felice di poca cosa  sì , ma in quel momento , non so bene come spiegarlo , ero davvero giovane , conscio e sereno di esserlo .

Ho di nuovo ascoltato questa canzone non molto tempo fa , accanto ad una persona per me molto importante , e sono stato felice di poter ricordare ancora una volta , di poter sentire di nuovo in me quella sensazione dell’esser giovane , quella sensazione che il mondo può ancora sorriderti se riesci a guardarlo con un cuore bambino  e questa volta , cosa ancora più importante , non l’ho fatto da solo.

 

20 – Pink Floyd “ High hopes “

Seppur in questo brano ci sia almeno una evidente autocitazione ( se non proprio autoscopiazzatura ) per me resta comunque l’ultima , vera , grande prova dei leggendari Pink Floyd…l’ultima prima della loro fine .

High hopes del 1994 forse è niente che possa stare al pari dei capolavori del periodo d’oro , ma sicuramente è una delle , pochissime ,  cose di autentico valore che siano state create dopo l’abbandono di Roger Waters a metà anni 80…anche il video della canzone , lirico e suggestivo , merita indubbiamente la visione .

Il mio ricordo legato a High hopes è , per qualche strano scherzo del destino , avvinto proprio ad uno dei suoi temi…il passaggio dalla giovinezza alla maturità…visto che rammento ancora , su quelle note , il freddo e umido autunno che portò , a poco a poco,  alla scomparsa di una delle persone che più siano state legate alla mia infanzia…ricordo ancora il bacio che le detti in fronte.. e voglio che quella sensazione resti sempre in me…dentro di me .. come un dono…perché sarà sempre l’unica cosa capace di restituirmela viva .

 

Lou Sedgwick 2008

 

Coming Soon….

 

1)      Keep in a safe place 07 parte 2 di 3

2)      100 Canzoni parte 2 di 5  

 

 

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