Archivio per settembre 2006
26 settembre Dedica per un compleanno
Pubblicato da fedegiov69 in Senza categoria il 26 settembre 2006
Ricordi ?
Un pomeriggio di tanti anni fa andammo a correre insieme in campagna , accompagnati da un vento che non riuscì mai a portare la pioggia con sé .
In quel giorno le buffe forme delle nuvole erano soltanto coriandoli profumati nei tuoi capelli .
E il cielo era un pennello imbevuto d’eterno che né allora , né mai , sarebbe riuscito a dipingere la bellezza e la vastità del tuo cuore .
Che mai sarebbe riuscito a distendere la propria ombra vicino al suo limite .
Che mai sarebbe riuscito con nessun orizzonte a riempire le sue parole .
La sua voce che suona profonda dove il sogno riposa .
Perché il cielo non è nient’altro che un tetto sconfinato per il tuo cuore .
Un immenso mare di stelle che può soltanto curvarsi di fronte a lui .
Vinto .
E ammirato .
All’ improvviso però…In un soffio di scherzo .. in una dolce increspatura di sorriso .. sparisti dalla mia vista , proprio dietro ad una muta curva , proprio lontano da me .
Non mi accorsi subito .
Ma quando la strada si riempì di silenzio io ti corsi subito dietro , a perdifiato .
Per ritrovarti ancora .
Come feci .
Per abbracciarti ancora .
Come finalmente feci lungo quella strada , poco distante , di sassi e fiori , dove camminavi tranquilla .
Sì , finalmente .
Perché la mia età bambina mi sospinse nella gola la paura di averti perduta .
Di non poterti più ritrovare .
Ma io sapevo che avrei corso fin dove l’ultimo sogno è un confine .
Fin dove l’ultima goccia è ancora un torrente .
Io sapevo che avrei corso per te .
Perché per farlo avrei volato nel soffio delle fiamme , avrei camminato sui cristalli del ghiaccio , avrei combattuto il principio ultimo e segreto di ogni cosa , di ogni tempo e di ogni realtà , avrei combattuto Dio stesso .
Sì , avrei fatto una spada d’ombra e luce con le mie sole ossa per affrontare gli eserciti dell’infinito.
E sarei arrivato a puntarla , rabbioso , alla gola del loro condottiero .
Il buio stesso avrebbe avuto paura di me , non io .
Perché io avrei sorriso .
Con te di nuovo accanto .
Ricordi ?
In quelle lunghe notti di tanti anni fa , d’estate , mi mettevo sempre a sedere in giardino .
Stavo sempre ad aspettare che tu tornassi a casa dal lavoro all’ ospedale .
Mi sedevo poco sotto il mantello della luna che , tranquilla e silenziosa , faceva collane dei i suoi misteri .
Ogni notte restavo lì per il tempo che ci vuole a sognare di te .
Sempre lì .
Vicino all’universo che mormorava di mondi lontani e di segrete verità .
E anche se il mondo muoveva i suoi tanti cieli nel suo solito , informe , baccano , io non lo ascoltavo .
Mai .
Lasciavo che il rumore si acquietasse lontano da me .
Lasciavo che il rumore diventasse il respiro di un grillo felice .
O il quieto amore di una lucciola .
Senza lasciare che nulla potesse portar via il mio cuore .
Che nessuna marea di sabbia e vento si prendesse gioco del mio mondo .
Perché io aspettavo te .
Aspettavo che le luci di un auto si fermassero su di un muro d’erba e rampicanti .
Aspettavo che il fresco alito delle notti d’estate mi portasse finalmente il tuo abbraccio .
E dopo non riuscivo mai a venir via dal tuo sorriso .
E non ho mai voluto farlo .
No .
Né allora , né mai .
Perché io e te siamo come luminosa acqua che corre in un fiume .
Una corrente che risuona luminosa dell’oltremare .
In quelle terre e in quei mondi che saranno sempre il nostro sangue e il nostro bene .
Senza mai perdersi , senza mai dimenticare.
In quelle terre e in quei mondi che stringiamo oggi nelle mani .
Ovunque e dovunque .
Nell’oltre e nel prima , nel sempre e nel mai .
Senza paura , senza dolore .
Senza temere .
Qui .
Qui dentro di me e dentro di te .
Dove ogni tempo si ferma
Dove l’infinito è solo un battito in un cuore buono e giusto .
Nel tuo cuore Mamma
Ti voglio tanto bene .
Da sempre e per sempre .
Con tutto il mio orgoglio e la mia gratitudine di te .
Con tutto il mio amore di figlio .
Buon compleanno Mamma.
Lou Sedgwick
Della bellezza e di mille specchi
Pubblicato da fedegiov69 in Senza categoria il 17 settembre 2006
Molti anni fa , a Pisa , in una mattina di sole e di morbido
silenzio , ho incontrato la bellezza
del mondo .
La vera bellezza .
Quella che non ha motivo di essere costruita perché non ha
bisogno di stupri ricompensati .
Quella che è capace del dono della meraviglia quando neanche
i sogni hanno luce .
Quella che avrà per sempre un senso e una verità .
Perché è questo il suo solo modo di essere .
La sua unica legge .
Semplicemente perché non può mai esser detta tale quando è
altrimenti .
Quando la comica magnificenza dell’esser visto declina ,
quando l’iperbolica inutilità dell’acclamazione svanisce , quando seni e toraci
perfetti si ripiegano inesorabilmente su di sé come ali acciaccate e
impolverate , rimane soltanto il nulla a riempire qualcosa che , per tutta una vita , non si è avuto la
dignità di chiamare vuoto .
Perché tutto questo non ha niente a che fare con la bellezza
, no , mai , ha a che fare soltanto con
parole esigue e povere , talmente piccole da essere ovunque , talmente piccole
da essere calpestabili con un pensiero distratto .
Sono le spassose parole d’arroganza di ciò che è bello ,
ma senza il senso che crede e senza il
futuro che spera , sono le tristi
parole d’odio di ciò che bello non è più , quando il sorriso apparentemente
invincibile diventa smorfia ,
caricatura di qualcosa che si è voluto
vendere agli altri , ma che non si è riusciti a regalare a se stessi .
L’autentica bellezza invece ha parole grandi , così grandi
che poco importa che le pronunci davvero , poco importa che si possano
ascoltare , perché puoi soltanto contarne i passi dentro di te .
Ad uno ad uno.
Perché non ha bisogno di correre .
Mai .
Ogni volta che il mondo decide di stupirti lo fa col solo
linguaggio che ritiene valido , quello dell’incanto e dell’inesprimibile , in
quell’istante dove la forma di un idea diventa tutt’uno con quel che nascondi
dentro di te.
Come in quella mattina così distante .
Sì , proprio come allora .
All’angolo di quella facoltà universitaria vociante e
rumorosa , poco oltre un piccolo giardinetto con un paio di rugginose panchine
.
In piena luce , di fronte a tutti , davanti al mondo e
accanto al cielo .
Come un sasso brunito dal fuoco .
Come un sasso rovente e scagliato all’improvviso sul margine
dell’acqua , tra sbuffi di vapore e tremolanti cerchi dal purpureo sapore .
“ Dio mio ! “
“ Oh Mamma ..”
“ Mica me n’ero accorta..ma guarda lì…”
“ Da spaventarsi però..così all’improvviso..”
“ ..Ehh ma bisognerebbe impedirgli di uscire..”
“ Sì , sì…sempre in casa ! “
Una donna .
Una donna con un bellissimo mazzo di fiori in braccio aveva
appena girato l’angolo della strada .
E camminava serena e tranquilla in mezzo a tutti , facendosi
lievemente largo tra frettolosi studenti e appesantiti silenzi .
Perché in quella piccola folla , dentro a quella multiforme
catasta di volti , lei era l’unica ad non averne uno .
Il suo volto era andato perduto , chissà dove , chissà
quando , come una foglia al primo vento d’autunno .
Ricordo gli imbarazzi , i sorrisetti , le mezze frasi .
Il mio stesso , giovane ,
e improvviso , stupore .
Ma quando volli
vederla davvero , quando davvero cercai in lei un impronta indefinibile , nei
pochi attimi che mi venne incontro prima di passare oltre , io seppi soltanto
vedere i suoi occhi forti e insopprimibili , io seppi soltanto vedere la sua
bellezza .
Nei suoi lunghi capelli neri e ricci c’era il profumato
vezzo femminile di piacere , e non di nascondere , nei suoi vestiti c’era il
fruscio della dolce consapevolezza , nelle sue scarpe col tacco la cadenza di
un respiro che non ha inganni .
Sì , oltre la soglia del suo pensiero , oltre la soglia
della sua identità , fuori , nella forma e nell’assenza di un volto , lei era
una donna bellissima .
Lei era bellezza .
E questo poteva essere solo e soltanto perché il vero
splendore era dentro di lei , perché in sé ne possedeva il mistero e la forza
per intero , perché poteva parlarci da pari a pari .
Lei non poteva essere altro , non poteva essere diversamente
, in nessun modo , perché quel tumulto
di forza che la possedeva era
indistinguibile dalla sua anima .
Come una luce che erompe sicura , e inesorabile , dai più oscuri veli del nulla , come un
fiume che arriva sempre a bagnare le radici del cielo , senza che nessun impedimento abbia mai
potuto fermarlo .
Perfino quei fiori , perfino quelle rose che decoravano il
mazzo che portava stretto al petto , non sarebbero mai bastate a dissetare il
mondo che portava negli occhi , nessun fiore avrebbe mai potuto esser paragone
di quella persona .
Ricordo che , appena un attimo prima che lei sparisse nel
traffico , mi scoprii a pensare che avrei venduto il fuoco all’inferno per una
donna così , per lei avrei schiantato con la sola forza delle braccia il nero
cuore di una tempesta .
Avrei desiderato sempre l’abbraccio di una persona così ,
sempre.
E lo avrei preferito
, per la vita , a quello di troppa “
bella “ chincaglieria dal basso prezzo , lo avrei preferito anche a quello di
tante donne , di troppe donne , che
hanno finito , purtroppo , per seppellire la loro bellezza dentro mille specchi
, in un viaggio spietato e freddo senza alcun premio possibile , talmente
affollato da esser solitario.
Ad oggi io non so ancora dire se , in quel momento , vidi
una delle donne più belle della mia vita ( e lo dico senza timor di ironie o
alcun gusto per il paradosso ) o se invece vidi LA donna , nel significato più
bello e colmo di speranza che si possa dare a questo termine .
Ma oggi so però rispondere ad una cosa .
Ad una frase che allora sentii .
“ Che coraggio quella lì eh?!?! “
No .
Non credo .
Il coraggio è per chi vuole ingannare , o vuole ingannarsi ,
di una confezione che ha sempre data di scadenza… e non ritiene di poter avere
, o di poter dare , molto altro .
Perché la bellezza vera non ha bisogno di coraggio , non ne
ha mai bisogno , si limita ad esserci ,
si limita a mostrarsi sempre in chi la possiede , è parte inscindibile di loro
, come la luce di un faro che nessun buio riesce mai a fermare .
Ci sono persone dove lo splendore non può esser nascosto ,
dove nessuna povertà o malattia può portare fine od oltraggio .
Ci sono persone che sono sempre belle , in ogni stato o
condizione , non possono farne a meno , non possono rinunciarvi , lo sono in
quel che dicono o che fanno , sempre ,
perché sempre lasciano macchie di luce accanto al loro nome .
E questa è una verità.
Tutto quel che possiamo sperare è di poter stringere loro la
mano .
E guardare lontano insieme , fin dove l’orizzonte non è più
che un idea .
Con una serena consapevolezza .
Che la bellezza esiste davvero ….
Lou Sedgwick