Archivio per settembre 2007

Parole buttate via . Senza volto , senza nome .


“ Dell’oceano e della tempesta , del cuore e del vento “ ( 2004 )


Io  sono l’oceano che sogna e vola dove il cielo riposa silenzioso

Dove ogni nuvola non è altro che un riflesso sulla mia pelle umida

E dove ogni corrente di colori , e di echi lontani ,  sussurra il mio nome

Perché ogni invisibile corrente

Che s’infrange in mille gocce d’inchiostro

Parla di me

E della calma marea di polifonia che attende all’alveo del cuore

Per chi ancora sa ascoltare l’orizzonte e le sue storie

Per quella nave che , dal confine del buio e dell’abbandono , sappia
sognare la rotta

E voglia rivestire il suo legno e il suo fasciame con le sfumature
delle mie onde

Io sono il mare che mormora sereno e luminoso nei pomeriggi d’estate

Quando le tende di città assolate stormiscono lente nei vicoli e nelle
strade

Col ritmo della creta e dell’ombra

Col profumo che le dolci visioni del tuo sonno lasciano nell’arrivo
della sera

Io sono l’onda

Sono l’onda di una tempesta ferita

Scalciata da una terra troppo buia e fredda per avere acqua

Sono la tempesta nascosta e impaurita 

Amara come il sale di un giorno solitario e senza meta

Pesante come l’acciaio che ha innervato di sé i miei flutti

Ma sono anche la risacca dal suono di luce e vento

Perché questa è la mia verità più grande

Al di là di ogni dolore e rammarico

Perché io sono la risacca che viene a depositare stelle d’amore ai tuoi
piedi

Affinché la tua ombra si distenda dove io possa abbracciarne gli scalzi
colori

E l’aria della notte senza luna più non riesca a tagliarti il cuore

Tu sei una bufera che canta e grida dove le strade hanno finestre
chiuse

Dove i fiori di cristallo e vento profumano dei tuoi pensieri più dolci

E nelle tue tasche stringi la polvere di universi senza nome e senza
verità

Perché l’immenso è troppo piccolo per dormire quieto nelle tue parole

E troppo vasto per non darti paura dell’ affollato deserto di fantasmi
e menzogne

Tu sei un tornado che corre dove il sogno dell’universo non arriva

Dove ogni tramonto è solo una goccia nel tuo cuore

Ed io lungo quell’orizzonte sono abbandonato

Ci sono solo i tuoi capelli per farmi salire nei cristalli del cielo

In quell’ indefinibile che non posso vedere col mio solo sentire

Quel segreto amare che ha bisogno dei tuoi occhi per
divenire identità e scopo

Tu sei un turbine di fiori dorati e di empirei senza ritorno

Perché il tuo cuore è una scheggia d’assoluto tolta al cielo

Ed essa è l’equilibrio di una goccia che non ha forma

Perché per essere sfiorata chiede in cambio il mare

Chiede in cambio l’oceano per poter divenire sorgente
d’universi

E soffiare i colori della meraviglia nello zefiro che non ha
padrone

Per questo , adesso , 
io ti imploro

Ti imploro di spezzarmi le ali

Prima che il veleno dell’amarezza che provo possa arrivare a
uccidere il bene che è in me

Prima che l’attesa della delusione divenga la mia sola e
triste speranza

Che la certezza del nulla riempia d’oscuro le mie profondità

E che il mio cuore batta soltanto perché sono io a volerlo

Oppure chissà

Prima che io mi allontani da te senza volerlo o saperlo

Senza accorgermi o riconoscerti

Si tempesta ti imploro di spezzarmi le ali

Ti chiedo di bruciarle e farne cenere d’argento per le sere
che non hai sorriso

O luce da bere per i giorni dalla troppa fatica

Perché nessun oceano possiede ali

Non deve , e non può , averle

Perché le uniche ali che posso avere sei tu

Sono i crescendi verticali e ondisoni della tua bufera

Perché il mare conosce il cielo solo attraverso la tempesta

Perché lei è il suo unico volo

E dunque danza

Senza fermarti

E senza paura mai

Danza libera sulle mie onde senza lontananza e senza fine

A incresparle di orizzonti e stelle , di sogni e speranze

Ed io ti porterò sopra di me come turbine di vita e di
futuro

Ti porterò nel sempre e nell’oltre

Finché il mondo avrà giorni e spazi senza margine

Finché il mio cuore saprà accompagnarti oltre l’infinito


Lou Sedgwick ( 2004 )

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