Archivio per settembre 2007
Parole buttate via . Senza volto , senza nome .
Pubblicato da fedegiov69 in Senza categoria il 27 settembre 2007
“ Dell’oceano e della tempesta , del cuore e del vento “ ( 2004 )
Io sono l’oceano che sogna e vola dove il cielo riposa silenzioso
Dove ogni nuvola non è altro che un riflesso sulla mia pelle umida
E dove ogni corrente di colori , e di echi lontani , sussurra il mio nome
Perché ogni invisibile corrente
Che s’infrange in mille gocce d’inchiostro
Parla di me
E della calma marea di polifonia che attende all’alveo del cuore
Per chi ancora sa ascoltare l’orizzonte e le sue storie
Per quella nave che , dal confine del buio e dell’abbandono , sappia
sognare la rotta
E voglia rivestire il suo legno e il suo fasciame con le sfumature
delle mie onde
Io sono il mare che mormora sereno e luminoso nei pomeriggi d’estate
Quando le tende di città assolate stormiscono lente nei vicoli e nelle
strade
Col ritmo della creta e dell’ombra
Col profumo che le dolci visioni del tuo sonno lasciano nell’arrivo
della sera
Io sono l’onda
Sono l’onda di una tempesta ferita
Scalciata da una terra troppo buia e fredda per avere acqua
Sono la tempesta nascosta e impaurita
Amara come il sale di un giorno solitario e senza meta
Pesante come l’acciaio che ha innervato di sé i miei flutti
Ma sono anche la risacca dal suono di luce e vento
Perché questa è la mia verità più grande
Al di là di ogni dolore e rammarico
Perché io sono la risacca che viene a depositare stelle d’amore ai tuoi
piedi
Affinché la tua ombra si distenda dove io possa abbracciarne gli scalzi
colori
E l’aria della notte senza luna più non riesca a tagliarti il cuore
Tu sei una bufera che canta e grida dove le strade hanno finestre
chiuse
Dove i fiori di cristallo e vento profumano dei tuoi pensieri più dolci
E nelle tue tasche stringi la polvere di universi senza nome e senza
verità
Perché l’immenso è troppo piccolo per dormire quieto nelle tue parole
E troppo vasto per non darti paura dell’ affollato deserto di fantasmi
e menzogne
Tu sei un tornado che corre dove il sogno dell’universo non arriva
Dove ogni tramonto è solo una goccia nel tuo cuore
Ed io lungo quell’orizzonte sono abbandonato
Ci sono solo i tuoi capelli per farmi salire nei cristalli del cielo
In quell’ indefinibile che non posso vedere col mio solo sentire
Quel segreto amare che ha bisogno dei tuoi occhi per
divenire identità e scopo
Tu sei un turbine di fiori dorati e di empirei senza ritorno
Perché il tuo cuore è una scheggia d’assoluto tolta al cielo
Ed essa è l’equilibrio di una goccia che non ha forma
Perché per essere sfiorata chiede in cambio il mare
Chiede in cambio l’oceano per poter divenire sorgente
d’universi
E soffiare i colori della meraviglia nello zefiro che non ha
padrone
Per questo , adesso ,
io ti imploro
Ti imploro di spezzarmi le ali
Sì
Prima che il veleno dell’amarezza che provo possa arrivare a
uccidere il bene che è in me
Prima che l’attesa della delusione divenga la mia sola e
triste speranza
Che la certezza del nulla riempia d’oscuro le mie profondità
E che il mio cuore batta soltanto perché sono io a volerlo
Oppure chissà
Prima che io mi allontani da te senza volerlo o saperlo
Senza accorgermi o riconoscerti
Si tempesta ti imploro di spezzarmi le ali
Ti chiedo di bruciarle e farne cenere d’argento per le sere
che non hai sorriso
O luce da bere per i giorni dalla troppa fatica
Perché nessun oceano possiede ali
Non deve , e non può , averle
Perché le uniche ali che posso avere sei tu
Sono i crescendi verticali e ondisoni della tua bufera
Perché il mare conosce il cielo solo attraverso la tempesta
Perché lei è il suo unico volo
E dunque danza
Senza fermarti
E senza paura mai
Danza libera sulle mie onde senza lontananza e senza fine
A incresparle di orizzonti e stelle , di sogni e speranze
Ed io ti porterò sopra di me come turbine di vita e di
futuro
Ti porterò nel sempre e nell’oltre
Finché il mondo avrà giorni e spazi senza margine
Finché il mio cuore saprà accompagnarti oltre l’infinito
Lou Sedgwick ( 2004 )